La suo primo esposizione personale avvenne a Torino nel 1972, a cui si sono aggiunte via via altre significative tappe, tra cui,
ancora nel 1972, ad Asti ed a Bologna, nel 1975 a Milano e a Torino, nel 1976 e nel 1977 ad Alessandria, nel 1979 a Stoccorda,
in Germania, con molto successo, nel 1981 ad Alessandria e di nuovo a Stoccarda, nel 1983 ad Acqui Terme, nel 1987 a Roma, e con
un ritmo sempre più crescente in molte altre sedi, fino all'esposizione antologica
del 1992 al Piemonte Artistico e Culturale di Torino a cura di Marco Rosci.
Numerose sono state anche le sue esposizioni collettive, molte di prestigio. La
prima avvenne nel 1967 a Rovigo presso la Galleria Garofalo, intitolata "Mostra
dei Maestri". Successivamente ha partecipato nel 1972 alla Rassegna Arti Figurative
della Promotrice di Belle Arti di Torino, nel 1973 alla "Città Amica" presso
la Galleria Bolaffi di Torino, nel 1974 alla XXI Quadriennale Nazionale d'Arte
di Torino, nel 1975 al Premio Vasto XVII di Pittura - Le Figure dell'Enigma, nel
1976 alla Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea Città di Borgosesia, nel
1977 alla Rassegna D'Aprés presso lo Galleria Kira Datrino di Torre Canavese,
nel 1978 alla mostra "Cinquanta Artisti per il cinquantenario deIl'UNICEF"
a cura della Regione Piemonte, nel 1985 al Circolo degli Artisti di Torino, nel
1992 alla Biennale Aldo Roncaglia XXVIII Edizione a San Felice sul Panaro, nel
1997 ad Artissima al Lingotto di Torino, nonché a numerose altre.
La sua pittura ha destato lo curiosità, l'interesse e l' entusiasmo di numerosi critici d'arte ed
anche di scrittori come Giovanni Arpino che scrive: "l'opera di Cesare Bruno si
avvia ad una propria globalità, certamente sfidando se stesso".
Sulla sua pittura hanno anche scritto: Ernesto Treccani, Pier Angelo Soldini, Ernesto
Caballo (che alle storie di Cesare Bruno ha dedicato molte acute interpretazioni),
Aligi Sassu, Luigi Carluccio, Marziano Bernardi, Marisa Vescovo, Karl
Geibel, Maurizio Corgnati, Angelo Dragone, Angelo Mistrangelo, Marco Valsecchi,
Paolo Levi, Alberico Sola, Floriano de Santi, Janus e numerosi altri, citati
non in ordine alfabetico.
la sua sensibilità pittorica, fatta di molta logica e di molto rigore, è complementare
alla sua formazione scientifica e umanistica: laureato In medicina e chirurgia
nel 1945 ha da quell'epoca esercitato la sua professione as Alessandria e
poi a Torino, conseguendo numerose specializzazioni che gli hanno consentito
di spaziare in un campo più vasto della medicina e delle sue applicazioni scientifiche
ed assumendo via via incarichi di grande responsabilità presso ospedali
pubblici, ad Alessandria e successivamente a Torino dove nel 1966 fu nominato
direttore sanitario del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) . Lo sua intensa attività professionale
e non gli ha Impedito di dedicarsi alla pittura con esiti assai felici.
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